Tivoli – Il team scientifico del Seminario di Archeologia dell’Università Pablo de Olavide ha fatto un’importante scoperta nell’ambito della sua ultima e recente campagna di scavo a Villa Adriana, una delle costruzioni più emblematiche dell’imperatore Adriano, situata a 28 km da Roma. La scoperta ha rivelato l’esistenza di un triclinio acquatico, una sala per banchetti circondata dall’acqua, in cui è stata applicata una soluzione architettonica molto singolare per l’epoca.
Durante la campagna di scavo, svoltasi dall’8 al 29 settembre, la squadra ha concentrato i suoi lavori sul portico centrale del Palazzo di Villa Adriana, zona che fu la prima zona residenziale dell’imperatore. Il triclinio è composto da una piattaforma centrale che, su tre lati, è delimitata da uno stagno.
Gli scavi hanno rivelato che sia l’interno dello stagno che il piedistallo delle pareti erano rivestiti di marmo bianco, evidenziando il marmo di Carrara e altri provenienti da diverse parti dell’Impero. Questo tipo di sala era comune nell’architettura romana, ma il design scoperto è particolarmente singolare e unico nel suo tempo, che in seguito sarebbe stato riprodotto in altre costruite in diversi luoghi dell’Impero Romano. Esempi simili di queste sale da pranzo circondate dall’acqua si possono trovare nella penisola iberica, come nella villa romana di Salar (Granada) e nella Casa dos Repuxos a Conimbriga (Coimbra, Portogallo).

In campagne precedenti, gli archeologi e le archeole dell’UPO hanno scoperto un altro triclinio acquatico di design diverso nella stessa zona del Palazzo, il che rende questo luogo un autentico laboratorio architettonico dove è stato sperimentato l’uso dell’acqua negli spazi di banchetti. Le dimensioni ridotte delle piattaforme dove si tenevano il banchetto suggeriscono che queste mense fossero intime, riservate all’imperatore e ad altri due commensali, creando uno spazio di ritrovo privato.
Rafael Hidalgo, professore dell’UPO e direttore del progetto, sottolinea l’importanza di questa scoperta: “La localizzazione di due triclini acquatici ci consente di comprendere meglio le innovazioni architettoniche realizzate a Villa Adriana e il ruolo simbolico dell’acqua nelle stanze dedicate al banchetto”. Il progetto archeologico di Villa Adriana, sviluppato ininterrottamente dall’UPO dal 2003, è il primo progetto di scavo spagnolo in questa città. Solo altre due squadre internazionali, delle università di Oxford e Columbia, sono attualmente autorizzate a scavare in questo sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Tivoli – Nuovo record di visitatori per le Villae: 8mila ingressi nell’ultimo weekend
Il progetto dell’UPO a Villa Adriana insieme al progetto istituzionale del CSIC nella città romana di Tusculum, sono gli unici due progetti di scavi archeologici spagnoli attualmente in corso in Italia. La recente campagna ha avuto la collaborazione dell’Istituto Autonomo di Villa Adriana e Villa d’Este, diretto da Andrea Bruciati, ed è stata interamente finanziata dall’Università Pablo de Olavide, con il sostegno del suo Consiglio Sociale, della Facoltà di Lettere e del Dipartimento di Geografia, Storia e Filosofia. In questa occasione, il team di scavo è composto da docenti e ricercatori dell’UPO e studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia, nonché da studenti dell’Università degli Studi Roma Tre.
Fonte: Universidad Pablo de Olavide

Villa AdrianaTivoli e
bagni di Tivoli al barco sono collegati da grandi scoperte sotterranee dell’ imperatore Adriano al Barco di intravede una strada antica Romana che corre verso villa Adriana