giovedì , 15 Maggio 2025
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Osteopatia e Sport: alleati per prevenzione, recupero e performance

Nello sport moderno, dove anche il minimo dettaglio può fare la differenza, sempre più atleti – professionisti e amatori – si affidano all’osteopatia per ottimizzare il proprio rendimento fisico, prevenire infortuni e accelerare il recupero. La Redazione de La Tiburtina News ha raggiunto il nostro esperto, ormai di riferimento, Francesco Manti, Osteopata, Docente e Presidente dell’Accademia di Medicina Osteopatica “Alessandro IV”, Direttore dell’Istituto di Ricerca Clinica Osteopatica (presente anche sul territorio tiburtino) nonché Presidente dell’A.N.P.O. – Associazione Nazionale Professionisti Osteopati e membro della Confederazione Osteopati Italiani (CONF.OS.IT.).

Osteopatia, l’osservazione del paziente passa anche dalla comunicazione non verbale: l’intervista al Prof. Manti 

Presidente Manti cosa ci può dire in merito? Come può un trattamento Osteopatico ottimizzare la performance sportiva?

L’Osteopatia e lo sport sono strettamente connessi, poiché l’Osteopata può giocare un ruolo fondamentale sia nella prevenzione sia nel trattamento degli infortuni sportivi, oltre a contribuire al miglioramento della performance atletica, correggendo compensi posturali che col tempo possono causare infortuni, aiutando a gestire carichi di allenamento intensi.

Da un punto di vista applicativo un Osteopata esperto può intervenire attraverso tecniche di normalizzazione viscero-strutturali e craniosacrali, migliorando la propriocezione (o cinestesia), ovvero la capacità di percepire la posizione, il movimento e la tensione di muscoli, tendini e articolazioni, anche senza controllo visivo. Ciò da consentire un movimento più coordinato e un equilibrio raffinato, fondamentali per eseguire al meglio il gesto atletico.

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A chi è utile?

Atleti professionisti e dilettanti; giovani sportivi in fase di crescita ed a chi pratica sport occasionalmente e soffre di dolori ricorrenti.

L’Osteopatia, “cosiddetta sportiva”, si dimostra quindi uno strumento prezioso non solo per chi vive di sport, ma per chiunque desideri prendersi cura del proprio corpo in modo efficace, naturale e duraturo?

Si, certamente.

Senta prof. Manti, ci può fare un esempio concreto di trattamento osteopatico legato alla performance sportiva?

Recentemente, una giovane atleta di 24 anni, calciatrice amatoriale, ha richiesto un consulto per dolori all’inguine e all’interno coscia, soprattutto dopo le partite o durante i tiri in porta (direi un esempio classico di pubalgia). Dalla valutazione osteopatica è emersa una disimmetria del bacino, tensione del muscolo ileopsoas, rigidità a livello sacroiliaco e lombare, e una scarsa mobilità del diaframma, legata a compensazioni viscerali.

Il trattamento ha incluso: tecniche miofasciali su adduttori e psoas; mobilizzazioni articolari del bacino e del rachide lombare; tecniche viscerali e craniosacrali per riequilibrare la zona pelvica e il sistema nervoso autonomo.

Dopo tre sedute a distanza di 5 giorni, la paziente ha riferito assenza di dolore e scomparsa dei compensi posturali. Ora si prosegue con sedute di mantenimento ogni 15 giorni, integrate da esercizi di stretching e core stability con il fisioterapista e il preparatore atletico.

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