Con l’arrivo del caldo, l’aria condizionata diventa una compagna indispensabile in casa, in ufficio e in auto. Ma per molti, proprio in estate, iniziano o peggiorano fastidiosi dolori al collo, senso di rigidità e mal di testa cervicale. Coincidenza? Non proprio. Secondo l’approccio osteopatico, l’esposizione prolungata all’aria condizionata – specialmente se diretta – può trasformarsi in un vero e proprio fattore scatenante della cervicalgia, con conseguenze che vanno ben oltre un semplice “colpo d’aria”.
Osteopatia e Sport: alleati per prevenzione, recupero e performance
Per parlarne, la Redazione de La Tiburtina News ha raggiunto il nostro esperto, ormai di riferimento, Francesco Manti, Osteopata, Docente e Presidente dell’Accademia di Medicina Osteopatica “Alessandro IV”, Direttore dell’Istituto di Ricerca Clinica Osteopatica (presente anche sul territorio tiburtino) nonché Presidente dell’A.N.P.O. – Associazione Nazionale Professionisti Osteopati e membro della Confederazione Osteopati Italiani (CONF.OS.IT.).
Prof. Manti, aria condizionata e freddo cosa provocano al corpo?
“Quando il getto dell’aria fredda colpisce collo e spalle, i muscoli reagiscono con una contrazione riflessa, un meccanismo di difesa del corpo che mira a proteggere i tessuti. Ma questa reazione, se ripetuta o prolungata, porta a rigidità articolare, tensione miofasciale e dolore irradiato verso testa, spalle o braccia. In termini osteopatici, si parla di disfunzione somatica: un’alterazione della normale mobilità delle articolazioni e dei tessuti che coinvolge non solo la zona cervicale, ma spesso anche il tratto dorsale, la mandibola e perfino il diaframma.
Ci può dare un suo parere, oltre il sintomo?
“L’osteopata non si limita al trattamento del dolore localizzato, ma indaga le cause profonde del disturbo. In caso di cervicalgia da aria condizionata, i principali fattori da considerare sono:
- Restrizioni cervicali e toraciche: limitazioni di movimento che rendono il collo più sensibile agli stimoli esterni.
- Postura e sedentarietà: la posizione prolungata davanti al computer accentua lo stress cervicale.
- Sistema nervoso autonomo: il freddo attiva una risposta simpatica che aumenta il tono muscolare.
- Compensi a distanza: tensioni in zona lombare, viscerale o cranica possono amplificare la vulnerabilità cervicale.
Secondo lei quali sono le precauzioni o i rimedi da adottare?
“Il primo passo è un trattamento osteopatico mirato per migliorare la mobilità, ridurre le tensioni muscolari e ristabilire l’equilibrio posturale. A questo, si aggiungono esercizi specifici di mobilizzazione e respirazione. Ecco i consigli pratici:
- Evitare il getto diretto dell’aria su collo e schiena.
- Coprire la zona cervicale con un foulard leggero.
- Mantenere la temperatura ambientale tra i 22 e i 25°C.
- Evitare sbalzi termici eccessivi.
- Fare pause attive ogni 45-60 minuti se si lavora al computer.
In conclusione cosa possiamo affermare?
“La cervicalgia estiva non è solo ‘mal di collo’: può essere il campanello d’allarme di un corpo in disequilibrio, reso più vulnerabile da posture scorrette e ambienti poco adatti. L’Osteopatia offre una via concreta per ascoltare i segnali del corpo e intervenire in modo efficace, prevenendo ricadute e dolori cronici. Ai primi sintomi, è sempre consigliabile consultare il proprio osteopata di fiducia oppure in caso non si disponga di un contatto, rivolgersi al nostro centro ’I.R.C.O. – Istituto di Ricerca Clinica Osteopatia o consultare il sito www.ircoosteopatia.it“.
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