domenica , 20 Luglio 2025
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Tivoli – Continua sotto traccia la dimissione dei malati di Alzheimer dal Servizio di assistenza domiciliare

Nonostante mesi di proteste, sit-in, incontri con le amministrazioni e con l’Asl, di cui negli scorsi mesi vi abbiamo raccolto le testimonianze, il servizio di assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer (ADA), sta per essere lentamente dismesso, a favore di un servizio più “economico” e temporaneo con un terapista occupazionale per due ore settimanali. Un disagio grande per le famiglie, che si ritrovano dopo tanti anni catapultate in questa situazione. Sulla questione riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Rifondazione Comunista, che propone un confronto tra chi istituì e promosse il servizio circa vent’anni fa e l’attuale dirigente dell’ASL Roma 5, la dott.ssa Silvia Cavalli.

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Il Comunicato

“Nonostante le proteste degli utenti e dei lavoratori impegnati in questo servizio, nonostante la richiesta, sostenuta con forza da Rifondazione Comunista, ai Comuni interessati, che si troveranno a dover affrontare questa emergenza senza avere né i fondi né le competenze per organizzare un servizio di questo tipo, di premere sulla Regione affinché questi malati e le loro famiglie non vengano abbandonati a sé stessi, la ASL RM 5 continua a dimettere senza valido motivo gli assistiti.

Solo chi vive questo dramma e ha organizzato la propria vita familiare e lavorativa grazie al servizio ADA sa cosa significhi ritrovarsi all’improvviso da soli. La ASL assicura un intervento temporaneo (un paio di mesi) con un Terapista Occupazionale per due ore settimanali, servizio completamente inutile se non supportato dal lavoro dell’OSS.

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Per questo motivo chiediamo un confronto pubblico tra la dirigenza ASL, Dott.ssa Cavalli e chi 20 anni fa ha organizzato questo servizio che, ormai è chiaro a tutti, viene interrotto solamente per motivi economici e non certo perché non ritenuto valido. Si chiede questo confronto affinché pubblicamente vengano discusse le motivazioni e soprattutto le opportunità offerte alle famiglie che si ritrovano nuovamente da sole ad affrontare questa malattia che coinvolge tutto il nucleo familiare.

Rifondazione Comunista, sempre attenta ai bisogni soprattutto dei più deboli, denuncia un comportamento inqualificabile da parte delle istituzioni che, ancora una volta, penalizza le fasce più deboli”.

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