Non ce l’ha fatta Octav Stroici, l’operaio travolto dal crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali a Roma, rimasto sotto le macerie per 11 ore prima dell’eroico salvataggio dei Vigili del Fuoco. Lavoratore edile di origini rumene, 66 anni, era nato a Suceava, nel nord della Romania, ma da anni aveva scelto l’Italia come nuova casa insieme alla sua famiglia, stabilendosi a Monterotondo. Sul suo profilo social – una foto al mare con la moglie – racconta di una vita semplice fatta di lavoro, sacrificio e speranza.
Monterotondo – Città in lutto per Octav Stroici, l’operai morto dopo il crollo della Torre dei Conti
Il tragico incidente sul lavoro
La tragedia si è consumata il 3 novembre 2025, quando una parte della Torre dei Conti, nel cuore di Roma, è crollata mentre erano in corso dei lavori di restauro.
Stroici era uno dei quattro operai presenti all’interno della torre al momento del cedimento. Tre sono stati estratti poco dopo il primo crollo; lui è rimasto intrappolato per circa undici ore sotto le macerie. I soccorritori – circa 140 vigili del fuoco – hanno operato in condizioni ad altissimo rischio, realizzando scavi manuali, utilizzando mezzi speciali e mettendo a repentaglio la propria incolumità per raggiungerlo.
L’estrazione è avvenuta intorno alle 22:36 della sera, ma le condizioni di Stroici erano già gravissime: massaggio cardiaco, trasporto in ambulanza e immediato ricovero al Policlinico Umberto I. Una nota ospedaliera riferisce che alle 23:05 l’uomo era arrivato in arresto cardiaco e che dopo circa un’ora di manovre rianimatorie la ripresa dell’attività cardiaca spontanea non si è verificata. Il decesso è stato ufficialmente constatato poco dopo mezzanotte.
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Reazioni e significato
La sua morte ha suscitato profondo dolore e numerosi messaggi di cordoglio. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha espresso “un pensiero commosso alla vittima e alla sua famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che gli erano vicini”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto su X: “Profondo dolore e cordoglio. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi colleghi in questo momento di indicibile sofferenza”. Il governatore del Lazio Francesco Rocca ha aggiunto: “Di lavoro non si può e non si deve morire”. Ma la tragedia solleva interrogativi che vanno oltre il singolo destino: sul rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere, sulla vigilanza preventiva in edifici storici, sui rischi che ogni giorno affrontano i lavoratori.
Un uomo che racconta molto
Octav Stroici non era solo “l’operaio rimasto sotto le macerie”. Era un uomo che aveva attraversato confini, che aveva scelto un’altra terra per garantirsi un futuro dignitoso, e che quel giorno stava svolgendo il suo lavoro — il lavoro di sempre — quando qualcosa è andato tragicamente storto. La sua storia richiama l’attenzione su due aspetti: l’importanza della manutenzione e della sicurezza nei cantieri, specialmente in luoghi delicati come strutture storiche; e il valore umano del lavoro, che non può essere ridotto a mera statistica di rischio.
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